Famm sapè s'eij accis u porc, senz ca trov u pil nnan'd a port!
Amici, fans, lettori, supporters e creditori di Alla Sc’rdun, ATTENZIONE!!
Parte da oggi una nuova campagna del nostro blog destinata a tutti gli abitanti di Nova Siri! Una campagna destinata a rivoluzionare il mondo del web ed il rapporto tra blogger ed utenti.
Ma, proclami a parte, andiamo al sodo della questione:da una ricerca condotta a campione sappiamo che il 47% dei novasiresi alleva durante l’anno almeno un maiale, per poi produrre da esso salumi ed altri prodotti. Il dato si fa ancora più interessante se si pensa che, considerando il solo centro storico (u pais ‘nzomm) ed i centri agricoli, la percentuale sale addirittura al 64%: ciò significa che, con l’esclusione della Marina, quasi 2 novasiresi su tre portano avanti la tradizione, macabra ma culinariamente interessante, del maialicidio.
Che fine fanno queste tonnellate di carne suina? Ebbene, guardando nelle cantine dei nostri concittadini, si scopre che la maggior parte di essa finisce “ndì sapursat”, un'altra buona fetta diventa salsiccia ( Nei paesi limitrofi invece la prodizione di quest’ultima continua ad essere prioritaria) e meno del 30% “capaccol”, gelatina., “sangu’nacc”, “nzugn”,”nnuggh”, guanciale, pancetta, prosciutto o viene consumata fresca.
A proposito di prosciutti, si rileva un dato interessante: è in costante crescita dal 2003 la percentuale di persone che preferiscono “guastà u pr’sutt” per produrre “sapursat”: a tal proposito l’Università Bocconi ci ha confermato che tale trend è riconducibile alla crisi economica conseguente agli avvenimenti dell’11 Settembre e che, nella percezione comune delle persone,il prosciutto è visto come un bene “long term agreement”...crediamo significhi che la gente ha fame e il prosciutto ci mette troppo tempo a stagionarsi, ma non ne siamo certi, visto che il professore dell’ateneo milanese col quale abbiamo avuto il colloquio telefonico parlava troppo in fretta e mangiandosi le parole.
Perché questo lungo preambolo pieno di statistiche e considerazioni?
La risposta è semplice. Sempre da un'altra statistica sappiamo che l’86% di chi uccide il maiale ha dei figli e/o comunque parenti che vivono nel Nord Italia e che ad essi invia la maggior parte della produzione “maialifera”: ogni anno, sui maggiori centri industrializzati della Padania piovono pacchi provenienti da Nova Siri pieni di ogni ben di Dio, tanto da far sembrare il Veneto, il Piemonte e la Lombardia delle regioni irachene nelle quali arrivano gli aiuti umanitari dell’Onu.
Ma, cari amici novasiresi, siete sempre certi della bontà e della genuinità dei vostri prodotti? Perché rischiare di fare figure con vostro genero inviandogli un prodotto di scarsa qualità(e come al solito finisce con il litigio e con vostra figlia che dice: “tutt quill ca fa mamma mej non è mai bon, invec a tuj si”).
Da oggi non dovete più temere! Parte infatti il nostro progetto denominato “assaggiat guagnun mej ca s non è bon a dag a li can”: INVIATECI LE VOSTRE SALSICCE, SOPPRESSATE, TRANCI DI PROSCIUTTO E TUTTO QUANTO AVETE REALIZZATO “SACRIFICANDO” IL POVERO ANIMALE! Noi l’assaggeremo per voi e vi daremo il nostro giudizio, pubblicandolo su Alla Sc’rdun:una sorta di marchio D.O.C. dato da chi di cose rustiche e ‘mbrunili se ne intende.
Non temete: non chiediamo alcuna garanzia in termini di H.A.C.C.P. e tutte quelle buffonate in materia di igiene e sicurezza delle produzioni alimentari; abbiamo fatto il militare a Taranto e nulla più ci spaventa quando si tratta di cibi.
Forza dunque, non esitate: noi siamo disposti ad aiutarvi; contattateci tramite mail inserendo come oggetto “Alla Sc’rdun assaggialo per me” e in 5 minuti saremo sull'uscio di casa vostra. Contattateci, non ve ne pentirete!
Inutile aggiungere che ricerchiamo anche fornitori di vino poiché "k nu b’cch’rucc a sapursat scenn megghij!"
Parte da oggi una nuova campagna del nostro blog destinata a tutti gli abitanti di Nova Siri! Una campagna destinata a rivoluzionare il mondo del web ed il rapporto tra blogger ed utenti.
Ma, proclami a parte, andiamo al sodo della questione:da una ricerca condotta a campione sappiamo che il 47% dei novasiresi alleva durante l’anno almeno un maiale, per poi produrre da esso salumi ed altri prodotti. Il dato si fa ancora più interessante se si pensa che, considerando il solo centro storico (u pais ‘nzomm) ed i centri agricoli, la percentuale sale addirittura al 64%: ciò significa che, con l’esclusione della Marina, quasi 2 novasiresi su tre portano avanti la tradizione, macabra ma culinariamente interessante, del maialicidio.
Che fine fanno queste tonnellate di carne suina? Ebbene, guardando nelle cantine dei nostri concittadini, si scopre che la maggior parte di essa finisce “ndì sapursat”, un'altra buona fetta diventa salsiccia ( Nei paesi limitrofi invece la prodizione di quest’ultima continua ad essere prioritaria) e meno del 30% “capaccol”, gelatina., “sangu’nacc”, “nzugn”,”nnuggh”, guanciale, pancetta, prosciutto o viene consumata fresca.
A proposito di prosciutti, si rileva un dato interessante: è in costante crescita dal 2003 la percentuale di persone che preferiscono “guastà u pr’sutt” per produrre “sapursat”: a tal proposito l’Università Bocconi ci ha confermato che tale trend è riconducibile alla crisi economica conseguente agli avvenimenti dell’11 Settembre e che, nella percezione comune delle persone,il prosciutto è visto come un bene “long term agreement”...crediamo significhi che la gente ha fame e il prosciutto ci mette troppo tempo a stagionarsi, ma non ne siamo certi, visto che il professore dell’ateneo milanese col quale abbiamo avuto il colloquio telefonico parlava troppo in fretta e mangiandosi le parole.
Perché questo lungo preambolo pieno di statistiche e considerazioni?
La risposta è semplice. Sempre da un'altra statistica sappiamo che l’86% di chi uccide il maiale ha dei figli e/o comunque parenti che vivono nel Nord Italia e che ad essi invia la maggior parte della produzione “maialifera”: ogni anno, sui maggiori centri industrializzati della Padania piovono pacchi provenienti da Nova Siri pieni di ogni ben di Dio, tanto da far sembrare il Veneto, il Piemonte e la Lombardia delle regioni irachene nelle quali arrivano gli aiuti umanitari dell’Onu.
Ma, cari amici novasiresi, siete sempre certi della bontà e della genuinità dei vostri prodotti? Perché rischiare di fare figure con vostro genero inviandogli un prodotto di scarsa qualità(e come al solito finisce con il litigio e con vostra figlia che dice: “tutt quill ca fa mamma mej non è mai bon, invec a tuj si”).
Da oggi non dovete più temere! Parte infatti il nostro progetto denominato “assaggiat guagnun mej ca s non è bon a dag a li can”: INVIATECI LE VOSTRE SALSICCE, SOPPRESSATE, TRANCI DI PROSCIUTTO E TUTTO QUANTO AVETE REALIZZATO “SACRIFICANDO” IL POVERO ANIMALE! Noi l’assaggeremo per voi e vi daremo il nostro giudizio, pubblicandolo su Alla Sc’rdun:una sorta di marchio D.O.C. dato da chi di cose rustiche e ‘mbrunili se ne intende.
Non temete: non chiediamo alcuna garanzia in termini di H.A.C.C.P. e tutte quelle buffonate in materia di igiene e sicurezza delle produzioni alimentari; abbiamo fatto il militare a Taranto e nulla più ci spaventa quando si tratta di cibi.
Forza dunque, non esitate: noi siamo disposti ad aiutarvi; contattateci tramite mail inserendo come oggetto “Alla Sc’rdun assaggialo per me” e in 5 minuti saremo sull'uscio di casa vostra. Contattateci, non ve ne pentirete!
Inutile aggiungere che ricerchiamo anche fornitori di vino poiché "k nu b’cch’rucc a sapursat scenn megghij!"
La riforma scolastica!
Non sappiamo chi sia il protagonista del video, siamo commossi nel vedere che ci sono molti "azzarigni" come noi sparsi nel mondo.
ANCORA TU? MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIU’?
Amici vicini e lontani, ma soprattutto amiche, tremate: Alla Scrdun “non è st’nnut i ped” ed anzi torna, più tamarro di prima.
Sentiamo di smentire categoricamente le notizie false e tendenziose diffuse in maniera meschina e strumentale dal New York Times nelle prime settimane di Ottobre, notizie secondo le quali si sarebbe consumato il divorzio tra Daniele e Giannicola, un divorzio paragonabile a quello più celebre intercorso tra Mogol-Battisti qualche decennio fa. Smentiamo fermamente anche le voci di una possibile quotazione in borsa all’indice ‘tecnologico’ del titolo di Alla Sc’rdun: crediamo molto poco in questo settore e continuiamo a pensare che il migliore investimento sia quello della suocera fatto con la macchina ad alta velocità.
Che dire, non è vero quanto avete sostenuto ultimamente nei commenti dei post, e cioè che ci siamo “ribusciati” e non curiamo più il blog; siamo reduci da un’estate di grande lavoro: Giannicola è stato molto impegnato con la sua attività di consulente infomatico e sta realizzando importanti progetti, tanto che ormai sul mercato è più ricercato del N°1 originale di “Tex Willer”. Daniele è tornato al suo impegno ”a tempo determinato” con Alpitour, ha curato la campagna elettorale di Obama telefonando a sua cugina Letizia e suo cugino Davide che vivono a Boston, chiedendo loro di votare per il “bruno” senatore prossimo Presidente degli Unait Steiz ov America; ma soprattutto ha trovato l’amore (Serè, un giorno troveremo il coraggio di dirti che quel cafone che scrive su Alla Sc’rdun è proprio il “tuo” Daniele e non un ononimo come ti abbiamo fatto credere…).
Oggi, con qualche impegno in meno a gravare sulle nostre spalle, il nostro pensiero va a tutti gli azzarigni che ci seguono e che aspettano con ansia e con una birra Morena ghiacciata davanti al pc i nostri nuovi post: ci rimetteremo al lavoro per voi, promesso!
Sentiamo di smentire categoricamente le notizie false e tendenziose diffuse in maniera meschina e strumentale dal New York Times nelle prime settimane di Ottobre, notizie secondo le quali si sarebbe consumato il divorzio tra Daniele e Giannicola, un divorzio paragonabile a quello più celebre intercorso tra Mogol-Battisti qualche decennio fa. Smentiamo fermamente anche le voci di una possibile quotazione in borsa all’indice ‘tecnologico’ del titolo di Alla Sc’rdun: crediamo molto poco in questo settore e continuiamo a pensare che il migliore investimento sia quello della suocera fatto con la macchina ad alta velocità.
Che dire, non è vero quanto avete sostenuto ultimamente nei commenti dei post, e cioè che ci siamo “ribusciati” e non curiamo più il blog; siamo reduci da un’estate di grande lavoro: Giannicola è stato molto impegnato con la sua attività di consulente infomatico e sta realizzando importanti progetti, tanto che ormai sul mercato è più ricercato del N°1 originale di “Tex Willer”. Daniele è tornato al suo impegno ”a tempo determinato” con Alpitour, ha curato la campagna elettorale di Obama telefonando a sua cugina Letizia e suo cugino Davide che vivono a Boston, chiedendo loro di votare per il “bruno” senatore prossimo Presidente degli Unait Steiz ov America; ma soprattutto ha trovato l’amore (Serè, un giorno troveremo il coraggio di dirti che quel cafone che scrive su Alla Sc’rdun è proprio il “tuo” Daniele e non un ononimo come ti abbiamo fatto credere…).
Oggi, con qualche impegno in meno a gravare sulle nostre spalle, il nostro pensiero va a tutti gli azzarigni che ci seguono e che aspettano con ansia e con una birra Morena ghiacciata davanti al pc i nostri nuovi post: ci rimetteremo al lavoro per voi, promesso!
Ma soprattutto, in puro stile “A Te” di Jovanotti, il nostro pensiero va:
- A Te che hai raccolto le olive “a spart” con tuo cognato e dopo che sei andato al frantoio ti sei accorto che “ i guliv en ijut a trid’c “ e non hai recuperato nemmeno i costi della manodopera, della potatura e dei fitofarmaci utilizzati e ti sei pure dovuto sopportare tuo cognato per tre giorni e tanto per cambiare avete litigato per quel terreno che tuo padre ha in Trisaia e sembra destinato a tua sorella.
- A te che hai fatto il vino con tanto amore, t’è scappata la mano coi solfiti e nonostante questo “già s n’è gghiut a lu spund” ancora prima di assaggiarlo, e non avendo come fare sei andato a Grottaglie a comprare un po’ di mosto appena fermentato ed ora hai un vino che ti ubriaca già guardandolo nella bottiglia; senza dimenticare che lo vendi come vino nostrano ai turisti che passano dalla tua “cota” e non fai la ricevuta fiscale. Non ti preoccupare, non ci risultano agenti della Guardia di Finanza tra i fans di Alla Sc’rdun.
- A te che tra un po’ ucciderai il maiale e butterai buona parte delle salsicce perché “en fatt u buc n’nindr” e soprattutto perché glielo hai detto mille volte a tua cugina che se è “in quei giorni” non deve venire ad aiutarti a macinare la carne del porco.
- Ma soprattutto a te che fai parte dei fan di alla scr’dun: dico io, non mi fermare d’estate sul lungomare quando sono con la mia ragazza e faccio il serio per chiedermi di spiegarti cosa significa “ama ‘nding u p’nell?”. T c mitt’n a pagamend???
Infine, lasciateci la “paraculata” di un ringraziamento particolare a Nicola Bianco dell’Agriturismo ‘Il Pago’ ed a Francesco delle ‘Cantine Cerrolongo’, “sponsor” per una intera estate di pantagrueliche abbuffate ed allegre bevute.
A Presto..."Statt atten'd nonn'c stà squ'itat... p'cchì alla sc'rdun...."
Cchiù scur da menzanott non pò ghiess!
Traduzione letterale : Le tenebre non possono essere più buie di quanto non lo siano alla mezzanotte.
Significato : Non possiamo certamente temere un ulteriore precipitare degli eventi!
A questa espressione si fa risalire anche la nascita del più celebre:”Non esiste una notte così lunga da impedire al sole di risorgere ancora”.
S’ama iucà i l’brett?
Traduzione letterale : Mettiamo in palio gli attestati di circolazione?
Significato : Non oso crederci! Stai mettendo in dubbio le prestazioni eccezionali della mia vettura! Vuoi forse sfidarmi in un duello epico dove il vincitore avrà in premio la preziosa pergamena recante i dati tecnici e meccanici dell’altrui veicolo?
Significato : Non oso crederci! Stai mettendo in dubbio le prestazioni eccezionali della mia vettura! Vuoi forse sfidarmi in un duello epico dove il vincitore avrà in premio la preziosa pergamena recante i dati tecnici e meccanici dell’altrui veicolo?
Lesson 3
Lesson 3 di "Imbariamoci l'inglese"
The cook who fucks you = U c*** ca t futt’d
Guys, it eats my hands: Money or strokes! = Uagnù, m' mang'n i man! O sold, o palat!
You’re painted like a boiler = Teij tind com a cavdar!
The cook who fucks you = U c*** ca t futt’d
Guys, it eats my hands: Money or strokes! = Uagnù, m' mang'n i man! O sold, o palat!
You’re painted like a boiler = Teij tind com a cavdar!
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